Funzioni fondamentali dei comuni e modalita' di esercizio associato di funzioni e servizi comunali

Articolo 19 del decreto - legge 6 luglio 2012 n.95

  • Categoria: Tutte le notizie
  • Data: 11.07.12
  • Autore: Gazzetta Ufficiale n.156 del 6 luglio 2012

Dettagli della notizia

Per opportuna conoscenza, si

riporta di seguito il testo dell'articolo 19 del decreto - legge 6 luglio 2012 n.95 ("Disposizioni urgenti

per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai

cittadini").


 


           &

nbsp;                   &n

bsp;       "Art. 19.



Funzioni fondamentali dei comuni e

modalita' di esercizio associato di funzioni e servizi comunali



1. All'articolo 14 del decreto-

legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive

modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) il comma 27 e' sostituito dal seguente: "27.

Ferme restando le funzioni di programmazione e di coordinamento delle regioni, loro spettanti nelle materie di cui

all'articolo 117, commi terzo e quarto, della Costituzione, e le funzioni esercitate ai sensi dell'articolo 118 della

Costituzione, sono funzioni fondamentali dei comuni, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera p), della

Costituzione:

a) organizzazione generale dell'amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo;



b) organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di

trasporto pubblico comunale;

c) catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa

vigente;

d) la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonche' la partecipazione alla

pianificazione territoriale di livello sovracomunale;

e) attivita', in ambito comunale, di pianificazione di

protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi;

f) l'organizzazione e la gestione dei servizi di

raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi;

g)

progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini,

secondo quanto previsto dall'articolo 118, quarto comma, della Costituzione;

h) edilizia scolastica,

organizzazione e gestione dei servizi scolastici;

i) polizia municipale e polizia amministrativa locale;

/>
l) tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di servizi anagrafici nonche' in

materia di servizi elettorali e statistici, nell'esercizio delle funzioni di competenza statale."

b) il

comma 28 e' sostituito dal seguente: "28. I comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, ovvero fino a 3.000

abitanti se appartengono o sono appartenuti a comunita' montane, esclusi i comuni il cui territorio coincide

integralmente con quello di una o di piu' isole e il comune di Campione d'Italia, esercitano obbligatoriamente in forma

associata, mediante unione di comuni o convenzione, le funzioni fondamentali dei comuni di cui al comma 27, ad esclusione

della lettera l). Se l'esercizio di tali funzioni e' legato alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, i

comuni le

esercitano obbligatoriamente in forma associata secondo le modalita' stabilite dal presente

articolo, fermo restando che tali funzioni comprendono la realizzazione e la gestione di infrastrutture tecnologiche,

rete dati, fonia, apparati, di banche dati, di applicativi software, l'approvvigionamento di licenze per il software, la

formazione informatica e la consulenza nel settore dell'informatica.";

c) dopo il comma 28 e' aggiunto

il seguente: "28-bis. Per le unioni di cui al comma 28 si applica l'articolo 32 del decreto legislativo 18 agosto

2000, n. 267, e successive modificazioni. Ai comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti si applica quanto previsto al

comma 17, lettera a), dell'articolo 16 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla

legge 14 settembre 2011, n. 148.";

d) il comma 30 e' sostituito dal seguente: "30. La regione, nelle

materie di cui all'articolo 117, commi terzo e quarto, della Costituzione, individua, previa concertazione con i comuni

interessati nell'ambito del Consiglio delle autonomie locali, la dimensione territoriale ottimale e omogenea per area

geografica per lo svolgimento, in forma obbligatoriamente associata da parte dei comuni delle funzioni fondamentali di

cui al comma 28, secondo i

principi di efficacia, economicita', di efficienza e di riduzione delle spese,

secondo le forme associative previste dal comma 28.

Nell'ambito della normativa regionale, i comuni avviano

l'esercizio delle funzioni fondamentali in forma associata entro il termine indicato dalla stessa normativa.";

/>
e) il comma 31 e' sostituito dai seguenti: "31. Il limite demografico minimo delle unioni di cui al presente

articolo e' fissato in 10.000 abitanti, salvo diverso limite demografico individuato dalla regione entro i tre mesi

antecedenti il primo termine di esercizio associato obbligatorio delle funzioni fondamentali, ai sensi del comma 31-ter.



31-bis. Le convenzioni di cui al comma 28 hanno durata almeno triennale e alle medesime si applica, in quanto

compatibile, l'articolo 30 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Ove alla scadenza del predetto periodo, non

sia comprovato, da parte dei comuni aderenti, il conseguimento di significativi livelli di efficacia ed efficienza nella

gestione, secondo modalita' stabilite con decreto del Ministro dell'interno, da adottare entro sei mesi, sentita la

Conferenza Stato-Citta' e autonomie locali, i comuni

interessati sono obbligati ad esercitare le funzioni

fondamentali esclusivamente mediante unione di comuni.

31-ter. I comuni interessati assicurano l'attuazione

delle disposizioni di cui al presente articolo:

a) entro il 1° gennaio 2013 con riguardo ad almeno tre

delle funzioni fondamentali di cui al comma 28;

b) entro il 1° gennaio 2014 con riguardo alle restanti

funzioni fondamentali di cui al comma 28.".

2. I commi da 1 a 16 dell'articolo 16 del decreto-legge n. 13

agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, sono sostituiti dai seguenti:



"1. Al fine di assicurare il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, l'ottimale coordinamento

della finanza pubblica, il contenimento delle spese degli enti territoriali e il migliore svolgimento delle funzioni

amministrative e dei servizi pubblici, i comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti, in alternativa a quanto previsto

dall'articolo 14 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.

122, e successive modificazioni, e a condizione di non pregiudicarne l'applicazione, possono esercitare in forma

associata, tutte le funzioni e tutti i servizi pubblici loro spettanti sulla base della

legislazione vigente

mediante un'unione di comuni cui si applica, in deroga all'articolo 32, commi 3 e 6, del decreto legislativo 18 agosto

2000, n. 267, e successive modificazioni, la disciplina di cui al presente articolo.

2. Sono affidate

all'unione di cui al comma 1, per conto dei comuni associati, la programmazione economico-finanziaria e la gestione

contabile di cui alla parte II del citato decreto legislativo n. 267 del 2000, la titolarita' della potesta' impositiva

sui tributi locali dei comuni associati nonche' quella patrimoniale, con riferimento alle funzioni da essi esercitate

per mezzo dell'unione. I comuni componenti l'unione concorrono alla predisposizione del bilancio di previsione

dell'unione per l'anno successivo mediante la deliberazione, da parte del consiglio comunale, da adottare annualmente,

entro il 30 novembre, di un documento programmatico,

nell'ambito del piano generale di indirizzo deliberato

dall'unione entro il precedente 15 ottobre. Con regolamento da adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge

23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni, su proposta del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro

per la pubblica amministrazione e semplificazione e con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono disciplinati il

procedimento amministrativo-contabile di formazione e di variazione del documento programmatico, i poteri di vigilanza

sulla sua attuazione e la successione nei rapporti amministrativo-contabili tra ciascun comune e l'unione.

3.

L'unione succede a tutti gli effetti nei rapporti giuridici in essere alla data di costituzione che siano inerenti alle

funzioni e ai servizi ad essa affidati ai sensi del comma 1, ferme restando le disposizioni di cui all'articolo 111 del

codice di procedura civile.

Alle unioni di cui al comma 1 sono trasferite tutte le risorse umane e strumentali

relative alle funzioni ed ai servizi loro affidati, nonche' i relativi rapporti finanziari risultanti dal bilancio. A

decorrere dall'anno 2014, le unioni di comuni di cui al comma 1 sono soggette alla disciplina del patto di stabilita'

interno per gli enti locali prevista per i comuni aventi corrispondente popolazione.

4. Le unioni sono

istituite in modo che la complessiva popolazione residente nei rispettivi territori, determinata ai sensi dell'articolo

156, comma 2, del citato testo unico di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, sia di norma superiore a 5.000

abitanti, ovvero a 3.000 abitanti se i comuni che intendono comporre una medesima unione appartengono o sono appartenuti

a comunita' montane.

5. I comuni di cui al comma 1, con deliberazione del consiglio comunale, da adottare, a

maggioranza dei componenti, conformemente alle disposizioni di cui al comma 4, avanzano alla regione una proposta di

aggregazione, di identico contenuto, per l'istituzione della rispettiva unione. Nel termine perentorio del 31 dicembre

2013, la regione provvede, secondo il proprio ordinamento, a sancire l'istituzione di tutte le unioni del proprio

territorio come determinate nelle proposte di cui al primo periodo. La regione provvede anche in caso di proposta di

aggregazione mancante o non

conforme alle disposizioni di cui al presente articolo.

6. Gli organi

dell'unione di cui al comma 1 sono il consiglio, il presidente e la giunta.

7. Il consiglio e' composto da

tutti i sindaci dei comuni che sono membri dell'unione nonche', in prima applicazione, da due consiglieri comunali per

ciascuno di essi. I consiglieri di cui al primo periodo sono eletti, non oltre venti giorni dopo la data di istituzione

dell'unione in tutti i comuni che sono membri dell'unione dai rispettivi consigli comunali, con la garanzia che uno dei

due appartenga alle opposizioni. Fino all'elezione del presidente dell'unione ai sensi del comma 8, primo periodo, il

sindaco del

comune avente il maggior numero di abitanti tra quelli che sono membri dell'unione esercita tutte

le funzioni di competenza dell'unione medesima. Al consiglio spettano le competenze attribuite dal citato testo unico di

cui al decreto legislativo n. 267 del 2000 al consiglio comunale, fermo restando quanto previsto dal comma 2 del presente

articolo.

8. Entro trenta giorni dalla data di istituzione dell'unione, il consiglio e' convocato di diritto

ed elegge il presidente dell'unione tra i sindaci dei comuni associati. Al presidente, che dura in carica due anni e

mezzo ed e' rinnovabile, spettano le competenze attribuite al sindaco dall'articolo 50 del citato testo unico di cui al

decreto legislativo n. 267 del 2000, ferme restando in capo ai sindaci di ciascuno dei comuni che sono membri

dell'unione le attribuzioni di cui all'articolo 54 del medesimo testo unico, e successive modificazioni.

9.

La giunta dell'unione e' composta dal presidente, che la presiede, e dagli assessori, nominati dal medesimo fra i

sindaci componenti il consiglio in numero non superiore a quello previsto per i comuni aventi corrispondente popolazione.

Alla giunta spettano le competenze di cui all'articolo 48 del citato testo unico di cui al decreto legislativo n. 267

del 2000; essa decade contestualmente alla cessazione del rispettivo presidente.

10. Lo statuto dell'unione

individua le modalita' di funzionamento dei propri organi e ne disciplina i rapporti. Il consiglio adotta lo statuto

dell'unione, con deliberazione a maggioranza assoluta dei propri componenti, entro venti giorni dalla data di

istituzione dell'unione.

11. Ai consiglieri, al presidente ed agli assessori dell'unione si applicano le

disposizioni di cui agli articoli 82 ed 86 del citato testo unico di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, e

successive modificazioni, ed ai relativi atti di attuazione, in riferimento al trattamento spettante, rispettivamente, ai

consiglieri, al sindaco ed agli assessori dei comuni aventi corrispondente popolazione. Gli amministratori dell'unione,

dalla

data di assunzione della carica, non possono continuare a percepire retribuzioni, gettoni e indennita' o

emolumenti di ogni genere ad essi gia' attribuiti in qualita' di amministratori locali ai sensi dell'articolo 77,

comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

12. L'esercizio in forma associata di cui al comma 1

puo' essere assicurato anche mediante una o piu' convenzioni ai sensi dell'articolo 30 del testo unico, che hanno

durata almeno triennale.

Ove alla scadenza del predetto periodo, non sia comprovato, da parte dei comuni

aderenti, il conseguimento di significativi livelli di efficacia ed efficienza nella gestione, secondo modalita'

stabilite con il decreto di cui all'articolo 14, comma 31-bis, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con

modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni, agli stessi si applica la disciplina di

cui al comma 1.

13. A decorrere dal giorno della proclamazione degli eletti negli organi di governo

dell'unione, nei comuni che siano parti della stessa unione gli organi di governo sono il sindaco ed il consiglio

comunale, e le giunte decadono di diritto.".

3. L'articolo 32 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.

267, e' sostituito dal seguente:

"Art. 32 (Unione di comuni) 1. L'unione di comuni e' l'ente locale

costituito da due o piu' comuni, di norma contermini, finalizzato all'esercizio associato di funzioni e servizi. Ove

costituita in prevalenza da comuni montani, essa assume la denominazione di unione di comuni montani e puo' esercitare

anche le specifiche competenze di tutela e di promozione della montagna attribuite in attuazione dell'articolo 44,

secondo comma, della Costituzione e delle leggi in favore dei territori montani.

2. Ogni comune puo' far parte

di una sola unione di comuni. Le unioni di comuni possono stipulare apposite convenzioni tra loro o con singoli comuni.



3. Gli organi dell'unione, presidente, giunta e consiglio, sono formati, senza nuovi o maggiori oneri per la

finanza pubblica, da amministratori in carica dei comuni associati e a essi non possono essere attribuite retribuzioni,

gettoni e indennita' o emolumenti in qualsiasi forma percepiti. Il presidente e' scelto tra i sindaci dei comuni

associati e la giunta tra i componenti dell'esecutivo dei comuni associati. Il consiglio e' composto da un numero di

consiglieri, eletti dai singoli consigli dei comuni associati tra i propri componenti, non superiore a quello previsto

per i comuni con popolazione pari a quella complessiva dell'ente, garantendo la

rappresentanza delle minoranze

e assicurando, ove possibile, la rappresentanza di ogni comune.

4. L'unione ha autonomia statutaria e

potesta' regolamentare e ad essa si applicano, in quanto compatibili, i principi previsti per l'ordinamento dei comuni,

con particolare riguardo allo status degli amministratori, all'ordinamento finanziario e contabile, al personale e

all'organizzazione.

5. All'unione sono conferite dai comuni partecipanti le risorse umane e strumentali

necessarie all'esercizio delle funzioni loro attribuite. Fermi restando i vincoli previsti dalla normativa vigente in

materia di personale, la spesa sostenuta per il personale dell'Unione non puo' comportare, in sede di prima

applicazione, il superamento della somma delle spese di personale sostenute precedentemente dai singoli comuni

partecipanti. A regime, attraverso specifiche misure di razionalizzazione organizzativa e una rigorosa programmazione dei

fabbisogni, devono essere assicurati progressivi risparmi di spesa in materia di personale.

6. L'atto

costitutivo e lo statuto dell'unione sono approvati dai consigli dei comuni partecipanti con le procedure e con la

maggioranza richieste per le modifiche statutarie. Lo statuto individua le funzioni svolte dall'unione e le

corrispondenti risorse.

7. Alle unioni competono gli introiti derivanti dalle tasse, dalle tariffe e dai

contributi sui servizi ad esse affidati.

8. Gli statuti delle unioni sono inviati al Ministero dell'interno

per le finalita' di cui all'articolo 6, commi 5 e 6".

4. I comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti

che fanno parte di un'unione di comuni gia' costituita alla data di entrata in vigore del presente decreto optano, ove

ne ricorrano i presupposti, per la disciplina di cui all'articolo 14 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,

convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni, come modificato dal

presente decreto, ovvero per quella di cui all'articolo 16 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con

modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, come modificato dal presente decreto.

5. Entro due mesi

dalla data di entrata in vigore del presente decreto, ciascuna regione ha facolta' di individuare limiti demografici

diversi rispetto a quelli di cui all'articolo 16, comma 4, del citato decreto-legge n. 138 del 2011, convertito, con

modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, come modificato dal presente decreto.

6. Ai fini di cui

all'articolo 16, comma 5, del citato decreto-legge n. 138 del 2011, convertito con modificazioni dalla legge 14

settembre 2011, n. 148, come modificato dal presente decreto, nel termine perentorio di sei mesi dalla data di entrata in

vigore del presente decreto, i comuni di cui al citato articolo 16, comma 1, con deliberazione del consiglio comunale, da

adottare, a maggioranza dei componenti, conformemente alle disposizioni di cui al comma 4 del medesimo articolo 16,

avanzano alla regione una proposta di aggregazione, di identico contenuto, per l'istituzione della rispettiva unione.



7. Sono abrogati i commi 3-bis, 3-ter, 3-quater, 3-quinquies, 3-sexies, 3-septies e 3-octies dell'articolo 15

del codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.



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