SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE AGLI ANZIANI ANNO 2003 - RELAZIONE

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Servizio Assistenza Domiciliare agli anziani- Comune di Tricase – Anno 2003

La dinamica demografica pone l’Italia fra i Paesi con la più alta percentuale di anziani. Oggi sono oltre 10 milioni gli anziani ultra sessantacinquenni pari al 18% della popolazione e saranno oltre 22 milioni nel 2050. I grandi vecchi, di età superiore agli 80 anni, rappresentano il 22% degli anziani. L’allungamento dell’aspettativa di vita, insieme alla riduzione del tasso di fecondità totale ha portato l’Italia ad essere il primo Paese in cui la popolazione degli ultra 65 enni ha superato quella di giovani con meno di 15 anni. L’invecchiamento è un processo naturale che riguarda tutte le persone e che si sviluppa in modo differenziato secondo i contesti socio, culturali e familiari nei quali esso avviene. Non si tratta di un processo omogeneo e lineare: le condizioni che esprimono la vecchiaia sono diverse, come sono diversi i bisogni ad essa correlati. L’invecchiamento si sviluppa all’interno delle reti familiari e nei contesti comunitari, per cui implica l’assunzione di precise responsabilità da parte delle componenti giovani e adulte della famiglia, relativamente ad ognuna delle varie fasi in cui si sviluppa l’invecchiamento e non soltanto nel momento in cui si manifesta la dipendenza in rapporto a condizioni di non autonomia. Nella famiglia tali responsabilità riguardano di norma i figli, indipendentemente dalla condizione di convivenza per cui riconoscere e valorizzare il rapporto di tutela e di sostegno che i figli possono offrire ai genitori anziani, comporta offrire ai figli una serie servizi e di aiuti, destinati ad integrare il lavoro di cura (quotidianamente o per periodi di sollievo), a sostenere psicologicamente la persona, a offrire risorse economiche> (quando necessarie) per far fronte ai maggiori impegni.
E’ assodato che la crescente necessità di differenziare i servizi rivolti alla popolazione anziana nasce non tanto, e non solo, dalla carenza di risorse in rapporto al sempre crescente numero di potenziali utenti, quanto al maturare di una nuova coscienza circa la necessità di restituire alle persone anziane il potere di autodeterminazione, cioè di scegliere tra i vari servizi possibili quello più rispondente alle proprie esigenze. In particolare occorre che l’anziano non sia visto solo come soggetto passivo, ma al contrario sia recuperato il ruolo fondamentale dell’anziano, come memoria, come saggezza, come capacità di ridefinire le priorità dei valori, all’interno della società.
Il complesso di fenomeni legati ai mutamenti demografici e sociali richiede una forte innovazione e diversificazione nell’offerta di servizi e interventi nonché nella creazione di sinergie e collaborazioni tra servizi, reti familiari, associazioni di auto e mutuo aiuto, volontariato.
Il Piano nazionale Sociale 2001 – 2003 propone che le Regioni e gli enti locali nel progettare il sistema integrato di interventi e servizi affrontino esplicitamente il problema relativo al sostegno alle famiglie con a carico persone anziane non autosufficienti prevedendo specificamente misure e interventi volte a:
§ potenziare i servizi di assistenza domiciliare, prevedendo, in ogni caso, almeno un servizio in ogni comune o consorzio di comuni;
§ sviluppare l’offerta di servizi di sollievo, prevedendo, in ogni caso almeno un servizio in ogni comune o consorzio di comuni.

Pertanto l’Assistenza Domiciliare da noi effettuata sul territorio comunale viene svolta come segue:

- Segretariato sociale e disbrigo pratiche amministrative:
L’attività di Segretariato Sociale si esplica nella cura delle informazioni inerenti i servizi sociali , sanitari e ogni campo che possa interessare il miglioramento della situazione socio – economica – sanitaria del cittadino - utente. L’intervento prevede la cura degli assistiti nei rapporti che questi hanno con la Pubblica Amministrazione, in particolare, per quel che concerne i rapporti con gli Enti locali, gli Istituti di Previdenza, le A.S.L., gli Uffici Postali ecc;

- Aiuto alla persona e governo della casa: alzarsi, pulizia personale, vestizione, preparazione e somministrazione, ove necessaria, della colazione, pulizia della casa e cura delle sue condizioni igieniche, riassetto ed igiene del letto, cambio della biancheria, piccola lavanderia, piccoli acquisti;

- Aiuto a favorire la rete di relazione: accompagnamento per pratiche, visite specialistiche o esigenze varie a piedi o con automezzo privato se autorizzato;


- Fornitura e distribuzione pasti, tenuto conto delle esigenze e delle patologie di ogni singolo utente; lavanderia settimanale: raccolta settimanale della biancheria sporca, lavaggio, stiratura ed eventuale rammendo e successiva riconsegna.

- Attività di monitoraggio: l’A.S. cura il monitoraggio dei casi seguiti con l’osservazione periodica e sistematica anche al fine di rilevare l’insorgenza di nuovi bisogni sotto il profilo dello stato fisico, emotivo e sociale dell’utente così da poter ricalibrare l’intervento sulla base di quanto rilevato e sollecitare l’intervento del medico di base là dove lo si ritiene necessario; il rapporto sia delle assistenti domiciliari che dell’A.S. con il medico di famiglia, soprattutto dove le figure parentali sono assenti, è assiduo e costante, anche se la A.S.L. nel nostro territorio non ha ancora assicurato la presenza continua di figure professionali sanitarie, quali l’infermiere professionale e la terapista della riabilitazione che sono quelle più necessarie per una corretta ed efficace assistenza domiciliare integrata (A.D.I.)

Da sempre la Cooperativa si è preoccupata della formazione del proprio personale data l’importanza che essa riveste soprattutto nel settore del sociale. Nel febbraio 1997, infatti, ha avuto luogo presso la nostra sede e per diversi anni un corso di formazione di tipo relazionale e personale denominato “Home help service”, organizzato di concerto con l’Associazione di Volontariato “Crescere” di Foggia e rivolto agli operatori impegnati nel servizio di assistenza domiciliare.
Tali incontri, di fondamentale interesse, purtroppo sono stati sospesi per mancanza di fondi specifici da destinare alla formazione continua.
Nel corso degli anni si è cercato di ovviare a tale grave carenza organizzando mensilmente delle riunioni di gruppo della durata di due ore circa tra le Assistenti Sociali e gli operatori di base che effettuano il servizio di assistenza domiciliare nei vari Comuni (Tricase, Alessano, Corsano, Castrignano del Capo, Montesano, Salve e Tiggiano), al fine di evitare il burn – out. Ogni assistente di base parla del proprio lavoro e delle difficoltà incontrate, il confronto fra diverse esperienze serve a non ripetere gli errori eventualmente commessi ed a tarare esattamente l’intervento sui reali bisogni dell’utenza.
Il servizio di Assistenza Domiciliare è finalizzato al mantenimento dell’utente nel proprio ambiente di vita e a mantenere e favorire la ripresa delle relazioni sociali lì dove sono interrotte. Il S.A.D. infatti dovrebbe intervenire anche per finalità generali di cambiamento, per la modificazione della situazione psico – fisica dell’individuo, del suo ambiente di vita oltre che per l’attivazione delle risorse della comunità in un’ottica di miglioramento della qualità della vita dell’assistito che può essere raggiunto attivando interventi in ordine all’incremento della partecipazione degli anziani alla vita attiva, non solo lavorativa, ma anche sociale, culturale, solidale della comunità e promuovendo programmi di educazione permanente (Università della Terza età) al fine di evitare l’emarginazione e l’esclusione sociale di questa svantaggiata fascia di cittadini. Per questo motivo la Cooperativa Sociale C.I.S.S., essendo in possesso dei requisiti previsti dall’art. 1 della legge n. 64/01 istitutiva del Servizio Civile nazionale, sta inoltrando un progetto di servizio civile redatto ai sensi della Circolare 29 novembre 2002 n. 31550, al fine di utilizzare i volontari anche solo per fare compagnia agli utenti anziani “soli”.



L’organizzazione del servizio da noi effettuato parte dalla constatazione primaria dei bisogni dell’utente che deve essere valutato nella sua globalità ed a questo punto, utente per utente, l’Assistente Sociale predispone un Programma Individualizzato di Assistenza (P.I.A.) che tiene conto:
· dell’autosufficienza o non autosufficienza dell’anziano;
· dello stato igienico – sanitario della casa;
· delle eventuali reti di relazione;
· dello stato psico – fisico dell’utente.

Lo scopo è quindi il soddisfacimento dei bisogni primari dell’utente nella loro globalità, intesa come completa integrazione dei servizi sociali e sanitari, così come ampiamente prevista nella “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” N. 328 dell’8/11/2000 e nella Parte III del Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001 – 2003. Si parla quindi di Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.) che fino ad oggi, sul nostro territorio, non è stata ancora attuata per il fatto che le prestazioni facenti parte della sfera sanitaria (terapisti, infermieri professionali, ecc.) non vengono ancora erogate da parte dell’Azienda U.S.L. con continuità, ma solo in alcuni casi sporadici e su specifica decisione della Direzione del Distretto. Un’efficiente ed efficace integrazione socio – sanitaria si auspica con la programmazione dei PP.AA.LL. (Piani di Azione Locale) previsti dal PSSR 2002 - 2004 (Piano Socio Sanitario Regionale) al fine di ampliare il più possibile l’insieme delle attività e dei servizi socio-sanitari che possono essere a fronte di un bisogno diversificato e mutevole nel tempo. Percorso di integrazione che vede coinvolto in prima persona anche il Terzo settore il quale, in base al principio della sussidiarietà sancito nei commi 4 e 5 dell’art.1 della legge n. 328 dell’8/11/2000, sottolinea che alla programmazione, organizzazione e gestione del sistema integrato dei servizi provvedono i soggetti pubblici nonchè, in qualità di soggetti attivi nella progettazione e realizzazione concertata degli interventi, i soggetti del terzo settore.

Nell’anno 2003 le richieste di “aiuto” complessivamente pervenute, alla data odierna, a questa Cooperativa non solo su segnalazione dei servizi presenti sul territorio (D.S.M.,Servizio Sociale Comunale, ecc.) ma anche direttamente alla nostra sede di Via Apulia, sono state n. 95, comprese tra queste gli interventi che l’Assistente Sociale ha comunque effettuato e che per i quali è stata decisa una soluzione diversa dall’assistenza domiciliare dopo la valutazione del caso eseguita nel corso della visita domiciliare effettuata.

Di seguito a livello indicativo si riporta il numero di anziani effettivamente assistiti da questa Cooperativa nel corso dell’anno 2003:
- alla data del 30/04/2003 n. 46
- alla data del 31/08/2003 n. 44
- alla data del 31/12/2003 n. 45

I dati sovraesposti rivelano la notevole importanza del turn – over. Infatti il totale degli anziani che comunque hanno usufruito nel corso dell’anno del servizio di Assistenza domiciliare è stato n. 68 compreso il turn – over che tocca non poco questa particolare categoria di cittadini svantaggiati.

Con le risorse attualmente a disposizione non si è in grado di far fronte non solo, alle attuali richieste di aiuto, ma nemmeno a quelle che verranno poste nel corso dell’anno, avuto riguardo al crescente e noto invecchiamento della popolazione che nel prossimo cinquantennio porterà l’Italia al II° posto della classifica internazionale, subito dopo il Giappone. Se da una parte l’invecchiamento della popolazione può essere considerato un indicatore di sviluppo socio – economico e quindi come un grande successo delle politiche di Welfare, esso rappresenta una sfida per le economie e per le società ed imporrà profondi cambiamenti dell’intero settore della protezione sociale, delle politiche sanitarie ed assistenziali, di quelle formative ed occupazionali.

Tricase lì, 13 maggio 2003



Il Presidente
(Rag. Andrea Maglie)


L'Assistente Sociale
(Vanna Cavalieri)









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